
Martedì 7 Aprile PAROLE DI UN'ASCIA
Kurg il Mezzorco sapeva bene di non essere un grande oratore.
Davanti a tanti fiumi di parole che scorrevano senza lasciare veramente un segno del proprio percorso, Kurg preferiva decisamente l'azione.
Erano molti i perchè del suo modo di fare.
Uno di questi era l'amore che provava usando la sua ascia...
...e i fiumi di parole che avrebbe così potuto risparmiare.
Ma ogni volta che qualcuno ricordava un'impresa, un luogo o un'avventura, Kurg c'era.
E aveva sempre lasciato una memoria del suo passaggio.
Ne avrebbero sempre ricordato i segni le Vestali sconfitte, un nobile Arconte dal trono di ferro...delle traditrici dell'ordine e persino qualche suo compagno...
Lo dovettero ringraziare in molti a Medull, nonostante fosse un mezzorco, e nel Lambyr qualcuno aveva pensato a lui come ereditiero del villaggio più discusso e misterioso degli ultimi tempi...
Aveva ricevuto la fiducia di un elfo mago e del suo corvo...
...la stima di un Paladino caduto dai cieli di Thiavalass...
...l'amicizia di un mezzelfo e del suo Arco...
...la totale simpatia di un cantastorie e del suo folletto...
...il rispetto di un druido scaltro e misterioso...
...la riconoscenza di una vecchia Pretessa...
...e di una nuova che era appena salita in carica...
Ad "Athanara", nel "Dardanor", e persino nella lontana "Karnalia" il suo nome veniva pronunciato con cautela e circospezione...
In luoghi più vicini come "Passo Amico" il suo nome veniva decorato con corone di fiori profumati e omaggi d'amore...
Si, Kurg il mezzorco era senza dubbio l'eroe meno loquace di tutti i tempi,

ma la sua ascia e la sua maestria potevano raccontare meglio di chiunque quanto valore si nascondesse dietro al suo nome...

Per ciascuno dei suoi nemici Kurg era l'ostacolo più duro...
per i suoi compagni era semplicemente il migliore...
E il Fato decise di esserne pienamente d'accordo.
