Elemar, Paladino di Firav, aveva sempre inseguito la gloria e la rettitudine, aveva spesso agito secondo temperanza e compassione, e si era votato da sempre alle virtù più nobili.

Ma da quella notte di pieno inverno aveva dato per la prima volta un volto ad una creatura che credeva di non aver mai conosciuto così bene: LA RABBIA.

Si, tutti conosciamo la rabbia prima o poi.
E' quel sentimento che logora gli animi, acceca gli occhi degli stolti e conduce per sentieri dove è facile smarrirsi.

Non aveva mai conosciuto rabbia più grande Faro Vinto scoprendo la grande differenza tra umani ed elfi, i cuori dei suoi genitori, le loro passioni e la loro volubilità...

Come dimenticare la grande rabbia che accecò Ahiren quando Corvo Rosso cercò di occultare l'uovo della Fenice...

O la rabbia di Corvo Rosso quando Lexadia glielo portò via...

La rabbia che aveva travolto Luyan quando Ahiren tentò di riprenderselo...

E che colse Kurg quando tutti sembravano pronti a lottare per lo scopo comune della loro missione...

Si, la rabbia estirpa ogni virtù dai cuori dei deboli, li minaccia da se stessi e li consegna nelle mani fameliche del male.
Cedervi vuole dire abbandonarsi alla notte...
Resistergli vuole dire sopportare il lato più umano di un male eterno...

Proprio così, anche Elemar, paladino di Firav, aveva conosciuto la rabbia.
Sapeva bene che se le vere virtù sono fari che illuminano la strada di pochi, la rabbia invece è pane per molti...
Per questo l'aveva uccisa...
Dopotutto rosicchiare gli stivali nuovi di Corvo, fare pipì sull'arco di Faro Vinto o disarcionare Hukuk non gli avrebbe mai ridato le sue vere sembianze...

A lunedì...

Squiiiitttt!!!

... Bartimeus ... basta !!!
Lascia andare Elemar ...

Padrone ho fame ... lasciamelo mangire ... è solo un topo.

No, non è un topo ... sembra un topo.

Almeno gli occhi... posso beccare gli occhi? ...sono così gustosi.

Basta ho detto, o farai anche tu la stessa fine. Che ne dici se ti tramutassi in un bel topolino tutto nero?

Ma... padrone...