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La Battaglia di Campo Pietroso
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Elayne
Site Admin
Iscritto il: 27/04/2007, 16:06 Messaggi: 471 LocalitĂ : Falkovnia (OOC: Milano)
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 La Battaglia di Campo Pietroso
Finalmente. Lo sentiva Elemar. Lo sentiva, nell’aria, l’odore innaturale del momento dell’imminente scontro. Il momento in cui il Fato decide le sorti dei combattenti, il momento dei momenti, dal quale nasceranno tutti i momenti di morte, e di gloria, dei suoi partecipanti.
Era un odore innaturale. Non l’odore acro della battaglia svolta. Non l’odore elettrizzante di anticipazione ad essa. No, un odore innaturale, quasi … assente.
Nel momento in cui tutti volgono il proprio sguardo al nemico di fronte, e pensano, con un misto di paura e coraggio, speranza e disperazione, al proprio vissuto, Elemar era lì, in mezzo ai due schieramenti, immobile. La fede in Eraistos gli permetteva di guardare lucido a tale momento, senza battere ciglio. E di apprezzarne l’importanza. “O l’ingiustizia” pensò il Paladino.
Non era infatti un mistero che, per chi non apprezzava la Guerra, questo preciso momento era l’istante di non-ritorno. L’istante che avrebbe decretato, senza possibilità di tornare indietro, la morte di molti. Morti senza senso, per i suoi detrattori.
Ma Elemar vedeva la Guerra per quello che era, e per quello che rappresentava: La massima espressione dell’arte della battaglia. Il più feroce, e quindi più reale, evento nel quale la gente combatteva per un suo diritto. Quello della sopravvivenza. Era nella Guerra, che l’uomo combatteva se stesso. L’uomo poteva diventare una belva, in guerra. Padri che abbandonavano i figli per mettersi in salvo, credenti che stupravano bambine e donne, il saccheggio, lo sterminio … Tante piaghe, non create dalla Guerra in se, ma sopite NELL’uomo, e che riaffioravano, a volte, nella Guerra. Ma la causa non era la Guerra: il seme era presente, da sempre, nell’uomo. La Guerra ti metteva nudo, con le tue paure, con i tuoi istinti, ti spingeva fuori dai canoni regolamentati e morali della società quotidiana. E lo faceva con maniera molto convincente: era chiara, ovvia, la mannaia che oscillava sopra la propria testa in caso di fallimento: La morte.
Non una morte ben precisa, ma una morte casuale, una tra le tante. Magari anche senza una degna sepoltura. Una morte “inutile”. Chi non avrebbe combattuto, quindi, con tutte le sue forze, e anche oltre, per evitare tale tragico destino ?
Ma sbagliava chi considerava la Guerra come un flagello. La Guerra era anzi una benedizione. La Guerra permetteva ai suoi attori di intraprendere la propria guerra santa personale, e cioè, combattere se stessi, le proprie pulsioni, nel momento (duraturo!!!) di massima criticità . Lo sapevano i soldati di Eraistos, e chi ne abbracciava pienamente, e con cognizione di causa, la Fede. La Guerra ti metteva davanti le tue paure, i tuoi più bassi istinti. E ti dava la possibilità di sconfiggerli. Di migliorarti, come uomo, e come creatura degna di Dio. E non solo. La Guerra ti metteva di fronte anche un altro combattimento, quello per la sopravvivenza. Potevi morire con i tuoi ideali, senza mai soccombere al proprio lato oscuro, e cosi la tua anima sarebbe stata salva. Ma era proprio necessario morire ? La Guerra era per forza “morte e annientamento” ? No.
La Guerra era anche un arte. L’Arte della Guerra. L’Arte nella quale ogni movimento di scherma, ogni passo, è importante, molto di più che in un duello. Perché non sei l’unico attore. Perché il colpo fatale potrebbe arrivare da una qualsiasi parte. L’Arte nella quale anche tu stesso, in realtà , eri influente quanto ininfluente. Perché da solo eri solo una goccia nell’oceano. Ma eri anche una goccia, che, se si muoveva all’unisono con le altre, poteva avere la forza di un onda gigantesca, che avrebbe spazzato via il nemico. Permettendoti di sopravvivere. Ancora una volta.
La Guerra era tante cose. Morire in Guerra, per un vero seguace di Eraistos, era una fine onorevole. Nel giorno della massima concentrazione di vita, era normale incontrare la morte. Chi seguiva gli insegnamenti di Eraistos non solo combatteva se stesso, con successo, ad ogni guerra, facendo di se stesso un uomo migliore di molti altri, soprattutto di coloro che rimanevano comodi seduti nella sicurezza della loro agiata dimora, ma combatteva anche per un nobile e alto ideale. Un ideale divino. E lo faceva con Onore, con Ordine, e con Consapevolezza.
Elemar vide l’ondata di frecce infrangersi contro la barriera di vento, invisibile ai suoi occhi, ma del chiaro effetto.
Il Paladino osservò i volti dei difensori. Era palese la paura, e lo sconforto, nei loro occhi. La loro guida, la prode Daresdena, imbambolata da una potente magia, come tutto il torrione più vulnerabile della cinta muraria: il portone di Campo Pietroso. Elemar ringraziò silenziosamente Eraistos per avergli dato l’istinto di muoversi oltre.
Il leader stesso del villaggio, la misteriosa Alkira, la Pretessa di Shellar, se ne stava lontana dalla battaglia, nella sua personale guerra, fatta di inganni e sotterfugi, contro la Vestale. Dalla sua torre vedeva la sua gente, ma ne era anche lontana, troppo lontana. Un comportamento lontano dai precetti di Eraistos, e che poteva portare la sua gente alla rovina. Il Fato mal si addiceva alle movenze caotiche della Battaglia. Non si vincevano le guerre con misteriose profezie, cercando di indottrinarle al proprio popolo. Non quando lo stesso popolo non era addestrato nell’affrontare il proprio peggiore nemico: se stessi. Erano forti abbastanza le ranger per guidare il loro popolo in una difesa strenua ed impossibile ? O sarebbero crollate anche loro ? Senza una guida, senza Daresdena, dove avrebbe guardato il popolo ? Al primo esempio di coraggio, e di maestria, che avevano di fronte. Elemar era cosciente che la moltitudine degli sguardi era ora sulle proprie spalle. Chi meglio di un Paladino di Eraistos per guidarci in battaglia ? Chi meglio di un messaggero divino di colui che abbiamo abbandonato tempo fa per mostrarci la Via della salvezza ? Per tutta risposta, Elemar sguainò il Martello Sacro, alzandolo al cielo, e, abbattendolo in direzione del nemico, urlò: “Per Eraistos, Fuoco a volontà !!!”
La Via della salvezza ? La battaglia era appena cominciata, e già i demoni interni di ognuno avevano cominciato la loro opera di distruzione, portando paura primordiale nei cuori dei combattenti. La salvezza cominciava da queste mura, e i pensieri onnipresenti di volontà di sopravvivenza di ognuno dovevano essere canalizzati, al più presto, verso una volontà di esecuzione dei presenti degli ordini impartiti. E da risultati. Rapidi e veloci. Elemar infatti non aveva dubbi al proposito. Una semplice volontà di seguire l’esempio paladinico e i suoi ordini non avrebbero retto alla dura realtà della battaglia, se essa non avesse portato rapidamente con essa un illusione di vittoria alla gente di Campo Pietroso. Il druido aveva agito bene. Il Muro di Vento dietro Elemar permetteva già un primo passo verso questo risultato, e, ad occhi esterni, sembrava probabilmente opera del potere protettore di Eraistos. Il primo attacco, inaspettato, del nemico, si era infranto. Ora dovevano ottenere un risultato di peso, e di importanza simbolica, contro il nemico.
_________________ Perla di Ahiren:
"Divertente.. potrei riassumere il cambiamento dalle varie edizioni con frasi chiave tipo: 2ed : A discrezione del Master!! 3ed: Aspetta devo controllare il manuale... 4ed: Ma siamo sicuri che SERVA il Master?"
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15/07/2008, 11:31 |
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Elayne
Site Admin
Iscritto il: 27/04/2007, 16:06 Messaggi: 471 LocalitĂ : Falkovnia (OOC: Milano)
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 Discorso di un Paladino
(NdR: ecco il discorso fatto da Elemar per destare le Ranger dalla loro inazione, durante la battaglia)
"Popolo fiero di Campopietroso, tendete i vostri archi, che l'Antico Nemico, a lungo nascostosi ai vostri occhi, si è mostrato.
Un orda disparata di mostri, briganti, orchi, e uomini senza Onore sono al suo commando. Urlano, e gridano, Rabbia e Caos!!!
Ma noi, immobili come le mura di quest'antico baluardo, non ci muoveremo! Tali le onde del mare, il nemico si infrangerĂ sul nostro Metallo, e il nostro Onore.
Perché non sarà oggi che le strade di Campopietroso saranno dissacrate dai piedi suddici delle armate nemiche! Perché non sarà oggi che mancheremo alla nostra gente!
Perché oggi è il giorno dove il passato e il presente si incontrano! Oggi è il giorno in cui lo sguardo di Eraistos ritorna sui propri figli, sulle proprie figlie!!!
Per Eraistos, per Semmistra!!! FUOCO A VOLONTA'!!!!"
_________________ Perla di Ahiren:
"Divertente.. potrei riassumere il cambiamento dalle varie edizioni con frasi chiave tipo: 2ed : A discrezione del Master!! 3ed: Aspetta devo controllare il manuale... 4ed: Ma siamo sicuri che SERVA il Master?"
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11/09/2008, 12:19 |
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Notturno
Iscritto il: 03/07/2006, 23:20 Messaggi: 149
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 Re: La Battaglia di Campo Pietroso
Ora voglio che tutti gli utenti del sito presenti alla seduta rispondano con un "Io" alle seguenti domande: "Chi si ricorda il discorso mooooolto più lungo di così?" "Chi non ha ascoltato/ si è addormentato ascoltando tale discorso?"
PS: dire "tutti gli utenti del sito presenti" è veramente figo..
_________________ Sconvolto rimase il diavolo quando comprese quanto osceno fosse il bene e vide la virtĂą nello splendore delle sue forme sinuose.
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13/09/2008, 10:42 |
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Notturno
Iscritto il: 03/07/2006, 23:20 Messaggi: 149
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 Re: La Battaglia di Campo Pietroso
Inizio Io per invogliare gli altri utenti del sito... 1: Io 2: Io/Io
PS: Cmq rileggendolo devo dire che è proprio un bel discorso...bravo il nostro Elemar..peccato non averlo apprezzato dal vivo
_________________ Sconvolto rimase il diavolo quando comprese quanto osceno fosse il bene e vide la virtĂą nello splendore delle sue forme sinuose.
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13/09/2008, 10:49 |
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Il Mangiafiabe
Iscritto il: 30/05/2006, 18:38 Messaggi: 188 LocalitĂ : RHO
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 Re: La Battaglia di Campo Pietroso
Propongo che il buon paladino possa farmi da sceneggiatore.....Il discorso è molto bello peccato Luyan nn lo possa aver sentito in quanto era occupato ad insultare e prenderle dalla vestale........... E bravo il paladino, hai un futuro come bardo paroliere, ci hai mai pensato? Intrattenere in prosa e recitazione
_________________ E' l'unica freccia che ti colpisce ma che non ti uccide... Che cos'è???http://dailymotion.virgilio.it/video/x1e77u_sugar-baby-love-aides-2006_ads
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14/09/2008, 15:05 |
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Elayne
Site Admin
Iscritto il: 27/04/2007, 16:06 Messaggi: 471 LocalitĂ : Falkovnia (OOC: Milano)
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 Re: La Battaglia di Campo Pietroso
Anche se non c'entra niente con Drakken, vorrei proporre qui un altro discorso oratorio di guerra. Questa volta l'autore è uno dei miei giocatori, nella campagna epica, ed è stato rivolto alle truppe prima di una campagna contro le orde umanoidi di Iuz.
Anche se non si nomina Iuz (perchè in realtà la guerra è stata annunciata per accumulare potere votivo verso Eraistos, per permettere di contrastare i piani di Vecna), si nomina ovviamente Eraistos.
Io ho applaudito, sentendolo.
Molti di Voi, all’avviso dell’imminente Guerra che sarà si saranno detti “Era ora.. Finalmente!!.." o anche "Siamo nati per questo”; non vi sarà importato conoscere l’esatta ragione per cui le armate di FalKovnia, le armate di Eraistos, nuovamente vanno a calcare il loro suolo natio, il terreno di battaglia. Sbagliate! Questa volta Noi non stiamo andando in guerra, questa volta noi non inneggeremo al Signore delle Battaglie, perchè ogni Guerra è giusta e Noi siamo gli uomini giusti per ogni guerra. Chinate il capo è superbia la vostra Falknoviani! Noi non stiamo andando in guerra, questa è una CROCIATA!!!! In questa lotta Noi santifichiamo quanto di più giusto e sacro abbiamo sempre avuto, in questa guerra Noi infonderemo finanche l’essenza stessa del nostro essere guerrieri, questa sarà la nostra testimoniaza per il futuro. NOI STESSI SAREMO QUESTA GUERRA!!!! Il nostro nemico, il signore dei Non-morti Vecna ha spalancato bramoso le sue orbite vuote, desidera l’annientamento di tutto, il divenire di un mondo grigio senza speranza senza lotta, senza divenire. Vuole terre sterili, vuole vedere il grano marcire, le donne non dare figli, il sole sorgere e tramontare grigio e spento sulle nostre vite. Esso vorrebbe vederci peggio che morti, vorrebbe vederci sconfitti. Il popolo di Falkovnia ha superato le barriere del tempo e dello spazio ha combattuto e vinto gli orrori di Ravenloft, ha sempre combattutto qualunque fosse il nemico, qualunque fosse il numero, anche di fronte all’annientamento ha cantato con indomabile forza i suoi vittoriosi canti di guerra; non è stato l’Inferno a piegare le sue ginocchia, non sono state le orde di Non-Morti, non sono stati gli orrori inimmaginabili e, per Eraistos, non sarà VECNA!!!!! Oggi allo Stonekeep, nel cuore stesso del potere del nostro popolo, dinanzi al suolo che ci ha visto versare il sangue, che ha visto eroi nascere e morire e che ora e per sempre noi abbiamo determinato il diritto di chimare Casa, io invito tutti Voi dal generale Sofka, ad anche il più umile apprendista a stillare una goccia del vostro sangue, a rinnovare la vostra fede, il vostro coraggio e la vostra volontà a difendere, proteggere e servire la CORONA DI FALKOVNIA, la sua Regina, ed i suoi PRINCIPI come se fossero le vostre stesse vite, perchè lo sono! Noi oggi marciamo contro il misticismo e la barbarie di un mondo che senza guerra e determinazione a combattere le proprie battaglie non è altro che un cumolo di macerie, noi marciamo per il dirito a gridare forte che esistiamo. Noi oggi siamo l’incarnazione della GUERRRAAAAA!!!!!!
In marcia Falknoviani ALLA BATTAGLIA!!!!
_________________ Perla di Ahiren:
"Divertente.. potrei riassumere il cambiamento dalle varie edizioni con frasi chiave tipo: 2ed : A discrezione del Master!! 3ed: Aspetta devo controllare il manuale... 4ed: Ma siamo sicuri che SERVA il Master?"
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08/02/2009, 20:28 |
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