La fanciulla elfica era ormai diventata una vera guerriera. La sua fede in Marva era più forte che mai, ma i momenti per la preghiera la sottraevano sempre di meno al suo dovere sul campo di battaglia. I suoi capelli erano costantemente raccolti, il simbolo sacro sempre nascosto e la sua spada sacra macchiata di sangue.
Ai suoi piedi giaceva una creatura immonda, un umano deturpato in una fisicità orrenda. Non poteva fare altro che scrutarlo e tentare di capire cosa fosse.
La creatura era morta, trafitta dalla spada di un elfo del suo seguito. E quando la portarono all'accampamento vide un messaggero del re che la stava attendendo...
La fanciulla gli corse incontro.
"Che novità da Caradull?" Chiese.
"Ce l'hanno fatta, mia Signora". Disse il messaggero.
"Ne ero certa", bisbigliò lei. "Fai ritorno a Caradull con una scorta e riporta al re esattamente ciò che ti dirò..."
"Si mia Signora". Rispose l'araldo inginocchiandosi.
"Cleori. Puoi chiamami Cleori..."