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 Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto 
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Messaggio Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto
Aspettando la ViceRegina questa è la storia che FaroVinto vi racconterà in questi giorni di pausa.


Quella mattina era iniziata bene per Venst, piccole cose che cambiano l'inizio del giorno: il fornaio aveva preparato il Dolce dei Re profumando il quartiere, un gatto aveva lasciato un topo bianco sull'uscio della casa e la spada appoggiata al tavolo rifletteva un raggio di sole così forte da illuminare la sala da pranzo.

I compagni passarono mezz'ora dopo.
Era venerdì: scorta a un gruppo di elfi provenienti da Caradull.
Si diceva che sul convoglio viaggiassero membri importanti della famiglia Aastur appartenente alla nobiltà di Medull.
Quando gli umani dovevano accompagnare un gruppo di elfi c'era sempre una curiosità mista a soggezione: non sapevano che segreti nascondeva quella razza così aliena.

Venst cavalcava a lato del carro e, con il suo sorriso ereditato alla mattina, giocava con lo sguardo di un'elfa che sbirciava dalla carrozza.
Bastò stranamente poco per far sì che i due si conoscessero durante le soste. Qualche parola sulla bellezza dei viaggi, sulle giornate splendide... e poi di nuovo tutti in carrozza.

Venst Orlan aveva conosciuto Biell Delleld neo accompagnatrice di Cleorithiel Aastur iv'Aastur.

L'occasione si ripetè solo l'anno seguente e quello dopo ancora...

Ogni volta l'incontro provocava nei due giovani un legame tale da portarli a un grande passo.

Cinque anni dopo sulle rive dell'Oceano Araakar Venst di 25 anni e Biell di 119 iniziarono la loro vita insieme.

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04/02/2009, 13:53
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Messaggio Re: Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto
Le stagioni passarono con ritmi differenti, mentre Venst lavorava nel corpo speciale esploratore ai bordi di Medull, Biell era diventata un'abile cantastorie famosa per le sue canzoni in lingua umano/elfica.
L'unica cosa che mancava a quell'unione era un bambino, ma sì sa, non mai è facile concepire il meglio da due razze così diverse.

Dopo ventisette primavere nacque finalmente Helletrio Orlan'D'Elled, germoglio di Biell e orgoglio di padre Venst.

A un anno dalla nascita di suo figlio Venst abbandonò la sua carriera di guerriero per svolgere mansioni che lo tenessero più vicino a casa, d'altronde aveva 52 anni e un figlio cui dedicare la sua esistenza.

Ogni pomeriggio Venst faceva volontariato nell'ospedale come paramedico, esperto in ferite da battaglia, visto che in quel periodo la situazione al fronte non era delle migliori.
A Helletrio non piaceva giocare nel prato dell'ospedale perchè sentiva le strazianti urla dei feriti, il piccolo voleva giocare con l'arco del padre assieme a lui.

Alla sera Helletrio accompagnava sua madre agli spettacoli della città
e nonostante i suoi 10 anni si dimostrava fiero e baldanzoso nel mostrarsi l'accompagnatore ufficiale di una celebrità cittadina.
Proprio una di quelle sere Biell e il figlio uscendo da un locale una banda di delinquenti cercò di infastidire l'elfa, ma Helletrio furioso utilizzò un paio di trucchetti per metterli metterli in fuga.

Ma il tempo iniziò inevitabilmente a cambiare quella situazione così semplice e felice.

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05/02/2009, 11:50
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Messaggio Re: Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto
Il giovane mezzelfo aveva compiuto 16 anni, Venst aveva ormai passato molti autunni e iniziò ad ammalarsi.
Biell volle che il figlio restasse a casa per vegliare sul padre mentre lei si sarebbe occupata di mantenere la famiglia.

All'inizio l'elfa rincasava tardi, destando le apprensioni del ragazzo ma Venst in tutto questo cercava di minimizzare e rassicurarlo.
Una mattina nessuno dormiva accanto a Venst.
Biell non era tornata.
Helletrio disperato partì alla ricerca della madre nonostante il padre gliel'avesse proibito.

Sembrava una cosa che potesse risolversi in poco tempo invece era accaduto qualcosa di grave.
Helletrio iniziò a ripercorrere le date degli spettacoli, passò in rassegna i locali più infimi, da una città all'altra, ritrovandosi in un ambiente totalmente estraneo.
Iniziò ad applicare le conoscenze imparate negli anni.

Divenne un segugio alla ricerca di tracce che per qualche strano motivo portavano sempre a un pugno di vento. Sembrava che sua madre scomparisse un momento prima che lui potesse trovarla.
C'era qualcosa non tornava: chi la teneva prigioniera? E perchè?
Mancava un dettaglio: un segno magari lasciato dalla madre nella sua prigionia.
A sentire i delinquenti che aveva malmenato, sua madre doveva esser finita nelle mani di un ricco collezionista di schiavi, un uomo amante del bello e della razza elfica.

Non tardò a scoprire la triste verità.

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06/02/2009, 12:39
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Messaggio Re: Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto
Daresdena ascolta in silenzio la storia di Faro...il suo sguardo sa vedere oltre quelle parole...e il suo cuore sa percepire le emozioni più profonde di quel racconto...
300 PE a Faro :calp:

_________________
Solo un Angelo libero può proteggere ciò che gli appartiene con ciò che è suo...


06/02/2009, 23:17
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Messaggio Re: Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto
All'alba di un giorno di luglio Helletrio stava seduto sugli scogli, ripensando alla soffiata della sera prima: "...da qualche tempo un giovane uomo e una splendida donna vivono nel faro della città."
Agilmente scalò una dozzina di metri delle bianche mura della costruzione cilindrica.

Il suo cuore iniziò a sussultare quando sentì la voce di sua madre.
Silenzioso saltò sulla balconata perimetrale e scivolando contro la parete arrivò vicino alla porta finestra della stanza.
Le tende di lino volavano all'esterno disperdendo il profumo di Biell.
Il grido di un gabbiano coprì il il suono dell'arco che si tendeva.

Sole. Il mare. Silenzio.

"Bastardo lascia mia madre!!!"

Un sussulto.
Biell e un giovane uomo giacevano in modo inequivocabile.
L'arco scoccò.
La freccia tagliò una ciocca dei capelli dell'elfa.

Sole. Il mare.


Il tempo era andato avanti e il mezzelfo non voleva capire: il padre era ormai vecchio, mentre sua madre era ancora giovane e con quel ragazzo umano erano diventati amanti.

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09/02/2009, 14:33
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Messaggio Re: Helletrio Orlan'D'Elled - FaroVinto
Biell era pietrificata dallo spavento.
ll ragazzo umano chiamò le guardie.
Helletrio era così sconcertato da non preoccuparsi dell'arresto e la seguente carcerazione.
Nemmeno le botte prese in cella dai sui detrattori che lo riconobbero come "lo strano che cercava la cantante elfa".

Due mesi dopo la porta della cella si aprì e davanti a Helletrio c'era Atheano, il miglior amico di Venst, lo stesso che cinquant'anni prima era di scorta alla principessa di Medull.

"Mi spiace ragazzo...tuo padre ha preso la Grande via"
Helletrio, come se fosse cosciente della notizia: "PERCHè?! Perchè
tutto questo?!"
"Venst ha cercato di fermarti ma non l'hai ascoltato."
"Ma io dovevo cercarla!!! Poteva esserle capitato qualsiasi cosa! Perchè FERMARMI?!"

"Perchè Lui lo sapeva.
Da due anni"

Atheano abile spia dei servizi segreti ammirava l'acerbo modo di fare del ragazzo che, nonostante fosse spinto da forti sentimenti, sapeva affrontare i suoi interlocutori a volte con diplomazia a volte meno.
Decise, spinto dal ricordo del suo migliore amico, di insegnare a Helletrio l'uso delle armi e l'arte investigativa.

Helletrio iniziò a risolvere diversi casi: dalla scomparsa di un ragazzino perso nelle miniere di ferro, a un omicidio passionale legato alla nobiltà corrotta della città.
Vedeva gli uomini come dei libri aperti ma non solo per quello che vi stava scritto sulle pagine ma ne osservava anche il tipo di carta, le rifiniture, l'odore della copertina...


Si fece chiamare "Faro Vinto".
"Faro" per ricordare il triste episodio, ma anche per simboleggiare un punto di riferimento che le persone cercavano nella speranza di ritrovare i propri cari.
" Vinto" come sconfitto ma con la speranza che un giorno quella parola cambiasse il suo significato.

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11/02/2009, 20:46
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