fàro: fonte luminosa usata come punto di riferimento per chi viaggia di notte sul mare; è posta in cima ad alte torri (costruite all'estremità dei moli portuali e dei promontori) perché sia visibile a distanza.
fig. lett. guida, lume morale o spirituale; punto ideale di riferimento

FaroVinto tornava da quel semplice banchetto per festeggiare la vittoria di Campo Pietroso, era un po' ubriaco ma aveva un pensiero che gli batteva in testa: il dono di Daresdena.

Teneva gli schinieri nella sua sacca e quando arrivò nella sua stanza li estrasse come se fossero diamanti.
Continuava a fissarli cercando di trovare un qualsiasi motivo per poterli indossare, ma la sua fantasia lo portava alle imprese che Daresdena compì grazie a quei trofei.

Si diresse verso la finestra per prendere un po' d'aria e vide le ferite di quel paese di confine che strenuamente aveva respinto un esercito intero.
Pensava a quanto fosse vulnerabile Campo Pietroso in quel momento e alla responsabilità che gli aveva dato Alkira.

Ora, per FaroVinto la salvaguardia delle ranger e dell'elfane* era la cosa più importante e lui aveva il compito di preservarle.

Pensava alla gentile sacrista e all'orrenda mutilazione che l'aveva uccisa.
Chiuse gli occhi con un'espressione di ribrezzo.

Chi era il mandante dell'omicidio? La soluzione gli sembrava semplice: l'arconte di Athanara.
Quel bastardo cercava soltanto un pretesto per sbarazzarsi del Lambyr e trasformare quella terra in una spina nel fianco del regno di Medull.
Aveva saggiamente piazzato le due ragazze in modo che potessero essere la scusa per muover guerra alla terra degli elfani*.

Faro aveva ora ben chiaro cosa doveva fare: eliminare l'Arconte.

Fece cadere gli schinieri e con un gesto rapido afferrò l'arco fino a tenderlo allo spasmo.
La luce elettrica rischiarava a giorno la stanza.
Faro Vinto saltò sul parapetto della finestra e puntando in direzione di Athanara scoccò la freccia.

"Erdamon, arconte di Athanara ascolta! Helletrio il Faro Vinto ti farà esplodere il cuore!"


*Elfano: è la razza che elfi e umani definiscono erroneamente come metà umano o mezzelfo.