Salve a tutti! Oggi affronterò un tema molto caro a tutti i partecipanti del nostro meraviglioso gruppo(tranne Seriale a cui importa solo di far nuotare il suo Kurg nel sangue altrui almeno una volta a settimana )!
Dopo le considerazioni del buon acrimoneos e del sommo zoltar su come sono visti gli incantatori(di qualunque tipo)nella nostra ambientazione,ho deciso di ampliare il dibattito sul concetto delle classi di personaggio:
Come accennato in sede di gioco se gli incantatori sono pochi, tenuti di gran conto da tutte le figure politiche del mondo,e spesso temuti allora proporrei di estendere il concetto anche alle altre classi.
Il guerriero è un combattente di elite rispetto ha un soldato normale, ha la progressione dei talenti ha caratteristiche maggiori quindi ha senso che in un mondo come Drakken di personalità di questo tipo ve ne siano poche, siano temute e ricercate(in senso buono) quanto un mago.
Così vale per le altre classi: tutti gli avventurieri sono uomini di eccezionale talento (tanti Ivanoe, Robin Hood, Merlino,Conan,Orfeo, ecc.).
Questo indipendentemente dal loro livello(inteso come livello di potere)poiche anche se tra un guerriero di 1° e un combattente di 1° c'è poca differenza è il potenziale del primo che lo rende speciale.
Gli avventurieri sono destinati per la loro stessa natura a compiere imprese eroiche od infami essendo persone non comuni destinate(se non vengono accoltellate nela prima taverna) a raggiungere vette di potere inimaginabili(se il master ci ricopre di PE) per i comuni mortali (soldati, ladruncoli, espolaratori, fattucchieri,medici,erboristi,canta storie,preti).

Queste considerazioni (forse banali) sono la base(ampiamente modificabile) da cui vorrei partire per iniziare una nuova discussione permettendo a noi stessi di capire meglio il mondo che stiamo forgiando.
Quindi RISP. RISP. RISP. RISP.

MMmmm.. mi piace il discorso, ma non so quanto sia possibile applicarlo anche a classi come il guerriero puro, mi spiego.

Considero l'elemento magico come qualcosa che ésula dalle nostre capacità materiali di uomini (parlo di umani ma il discorso può essere applicato alle altre razze base), non possiamo scagliare dardi incantati dalle dita, nemmeno sprigionare fuoco dalle mani, nè tanto meno curare in un istante una botta in testa, mentre con allenamento potremmo avere la possibilità di disarmare o colpire in fronte un avversario.

La magia, quella arcana a esempio, è qualcosa che non può essere diffusa con il semplice esercizio, ma qualcuno deve insegnartela per comprenderla, il chierico deve avere la divinità che lo sceglie e il druido toccato da Drakken.

La magia non può essere replicata e diffusa è quasi un dono, mentre le capacità fisiche possono essere latenti in ognuno di noi.

Quindi, è vero che di conan ce ne uno, ma è vero che con 10 combattenti puoi fare un conan, mentre anche con 100 soldati, non puoi permetterti di volare o diventare invisibile.

il discorso continua... :)

buoangiornata

zoltar

Infatti anch’io avevo inteso Drakken come mondo dove gli usufruitori di magia, e la magia stessa, fossero RARI, ma non i guerrieri/combattenti. (anche se Ahren aveva parlato in questo senso l’ultima seduta).
In breve, un mondo low-magic, e non low-hero.
Un mondo laddove si usano le arti militari / forza brutta / ingegno / tutto-ma-non-la-magia per raggiungere i propri scopi.
In un certo senso, per dare un esempio storico, sarebbe un mondo simile a quello della tavola rotonda (pochissimi maghi).

Personalmente che sia la visione “low-hero” o “low-magic” per me cambia poco o nulla, anche perché considero che sono gli autori del mondo a dovere decidere, non noi ultimi arrivati.
Il mondo “low-hero” ha sia vantaggia che svantaggi. I vantaggi sono che per forza di cosa il gruppo si deve considerare “fuori dalla norma”. Diventerebbe una campagna molto simile a molti libri fantasy (come la serie di Shannara o di David Eddings, laddove pochi fanno la differenza, e se ci sono problemi, si chiama quei pochi, e non altri).
Questo era il vantaggio: un mondo laddove noi siamo chiamati a fare imprese, anche se il mondo ci supera di gran lunga come stazza/poteri/insidie/misteri.
Lo svantaggio è però notevole: se noi sappiamo di essere sopra la norma (a livello militare), è chiaro che non ci fa tanto paura affrontare altri guerrieri: noi sappiamo che vinceremo. Infatti nelle varie serie fantasy i problemi che hanno gli eroi si vedono in altri fronti. Quindi, come svantaggio, abbiamo il fatto che ci sarà poco mistero sugli scontri tra il gruppo e “il mondo conosciuto”, e quindi, poco pathos / paura per la propria pelle (col passare dei livelli, poi, non parliamone). :-D

Da quel che scrive Zoltar, siamo indirizzati sul low-magic, comunque. Quindi l’ipotesi low-hero non mi sembra quella da seguire, almeno di essere clamorosamente smentito dagli altri.